Scrivere rime per vivere
e scriverle fino a morire,
descrivere immagini libere,
o frasi di stile,
poi scriverle a getto e poi starci le notti a capire,
le rime, lo stile, il concetto complesso da dire.
sentire quel senso di perdersi in mezzo alla musica,
l’unica, senza pensare che un pubblico giudica,
uscire dal foglio che suda per tornare dentro, è l’amplesso,
disperso nel corso del tempo che muta, nel battere un ferro che brucia col sangue che sputa,
che uccide chi aiuta, poi scruta,
io muovo ogni filo del mio burattino con dei movimenti sottili,
ma il mio è un burattino che sa chi lo guida e lui stesso che taglia i suoi fili,
è una statua che è eretta per foga e lasciata a quel guano che indossa,
una corsa da fermo, una croce per terra, una morsa, un abbraccio,
una toppa, uno strappo, un violento silenzio, una voce, una foce, una soglia, una luce, una runa,
una voglia, una forma, un bisogno, una donna, un orgoglio, una storta, un tramonto, una spiaggia,
una sorte che scrivo, un destino che vivo, una strada che parte da qui: tree
Chiuso nelle mie prigioni come Pellico,
Zion,
apri i tuoi cancelli o te li spacco col mortaio..
Qua ognuno ha le sue celle, la sua prigione mentale ma
sta vita è l’enigmista: t’ha chiuso in testa la chiave..
Sapersi elevare è arte e parte della soluzione
ma ho ansie e paranoie e somigliano quasi al sole
perché sorgono sempre, tramontano sempre,
e aiutano a guardare finché un giorno non le fissi attentamente
e là finisce che ti bruci gli occhi..
Io do valore a certe cose,
bravo tu che te ne fotti.
Bravi tutti dentro bolle di niente, pronti a morirci,
non t’ho chiesto di sentirmi man, t’ho chiesto di sentirti
sono spiccioli per un clochard..
Gradini per salire gli inferi,
ma è l’incipit,
è solamente l’incipit:
paura è malattia?
bhè il coraggio è uno dei sintomi..
Un uomo lo misuri dai suoi sogni o dai suoi incubi?
Digli che non cedi non li preghi e che hai le braccia per rialzarti sempre
Digli che ci vedi in mezzo ai ciechi perché avere gli occhi aperti serve
Digli che chai il cuore con le spine e poi
che un giorno allorizzonte vedrà le tue spalle..
Che ammetterai a te stesso sono come voi:
Io sono Mezzosangue
Un mezzosangue non ha scelta è a disagio in ogni posto
A un uomo libero sta stretta anche la libertà ma un mostro lascia ogni ferita aperta
Lo spirito non perde sangue
Scavami la carne dai
Che almeno là dovrai fermarti allosso,
ho un rendesvouz con larte e le emozioni
con chi prima di ascoltarle ha già in mano i pomodori,
gioco a carte con il mondo là fuori, qua fuori..
ma ho in mano quadri e cuori dove regnano denara e bastoni,
so che un giorno cambieremo il mondo,
infondo siamo tutto quanto quello che vediamo fino in fondo
siamo i denti che teniamo stretti giorno dopo giorno
So che un uomo non è un uomo finché è un uomo senza un sogno..
Io lo so che un giorno sarò pronto, grande,
un treno deragliante sulle rotaie,
dritto dalle strade degli Aò, daje!
La mia stella parla già per me,
lontana dalle tante altre,
Io sono MezzoSangue.
Mezzo in full effect,
in a blue jacket
dal teatro dell’assurdo faccio bu, beckett,
Questi web rappers? quality concern come il big mac,
quale social network, siete social netwack.
La mia testa viaggia tanto che c’ho il jet lag,
ogni idea, copre la distanza da qua al Quebec
Sono antisociale, un eremita, e pensa,
nel duemila non è più un difetto fra è sopravvivenza..
Bhè, vaffanculo piaget,
l’intelligenza non è adattamento
se l’adattamento è fare scempio di sé,
un compromesso compromette, dove metti levi,
dai 360 vai a 90 con un metti e levi..
è la mia guerra come primo, vedi,
uomo come primo levi,
altro che il tuo rapper preferito: cledi..
Odio la scena coi suoi selfie e col suo falso podio.
e il sottoscritto è il più ridicolo che insegna l’odio..
Rit
E’ già da un po’ che non sopporto il rap,
piscio sui tuoi snapback,
odio i tuoi fottuti rappers redneck.
Fuck Them, Fuck Rap. x4
Già da un po’ che non ascolto te,
te che ascolti loro,
e più che a uomini assomigliate a cliché man
Fuck Them, Fuck Rap. x4
Lascia che piova sopra i tuoi pensieri aridi,
senz’alibi,
vojo morì leggenda co’ la testa sotto al boia ma coi miei motivi validi:
in questa mortal kombat, non faccio feat. ma featality.
Bhè, bello sto teatrino delle maschere,
Belli quegli autotune, mancano solo le nacchere,
mancano le autoblu, le cazzate le hanno già tutte,
contano le battute, io conto le cadute..
stacce.
Afferrano il concetto un po’ per dire “bhè lo accetto” quindi:
stacce.
La mia diversità è un’arte,
diverso da ogni parte,
di versi ne ho una parte il resto è cuore e scarpe.
Non ho gli occhiali da fighetta come troppi adesso,
non faccio selfie, né cazzate bro non ho successo,
non ho le borse sotto agli occhi è diverso,
è la merda che ho visto, che non scordo e me la porto appresso.
*SKIT
Rit
E’ già da un po’ che non sopporto il rap,
piscio sui tuoi snapback,
odio i tuoi fottuti rappers redneck.
Fuck Them, Fuck Rap. x4
Già da un po’ che non ascolto te,
te che ascolti loro,
e più che a uomini assomigliate a cliché man
Fuck Them, Fuck Rap. x4
Scriverò i piaceri del giovane werther,
Sotto cieli neri di giovani merde,
quando ho scelto questa musica era lunica a dire qualcosa in mezzo al silenzio di sempre
Scriverò i piaceri del giovane werther,
Sotto cieli neri di giovani merde,
quando ho scelto questa musica era lunica ora fanno parlare anche lei di niente ed
Rit
E’ già da un po’ che non sopporto il rap,
piscio sui tuoi snapback,
odio i tuoi fottuti rappers redneck.
Fuck Them, Fuck Rap. x4
Già da un po’ che non ascolto te,
te che ascolti loro,
e più che a uomini assomigliate a cliché man
Fuck Them, Fuck Rap. x4
A piedi nudi nella pioggia che è per terra,
come pediluvi.
Ululando sotto pleniluni,
come fieri lupi.
Certi sogni sembrano l’oceano,
altri piů paludi,
è tutto frutto di quello che sudi.
Dice che qua pregano perché credono aiuti,
ma la verità è una cena e va servita in piatti crudi fra’,
per quanto ti disgusti devi spingerti a finirla
e il fatto non è mai mandarla giů ma digerirla.
Non posso deluderti se non t’illudi e illuderti se già deludi,
perché impari che ad andare in basso siamo bravi tutti.
Sanno quanto certo male aiuti?
che se butti a terra un seme quello cresce e poi da frutti.
M’hanno messo nella merda e ha fatto da concime,
a volte,
ho lacrime di rime ad annaffiare la mia sorte.
Mia madre m’ha mostrato che vuol dire essere forte:
che una luce brilla tanto piů quanto piů intorno è notte, notte, notte!
Bridge x2
Ho toccato il fondo.
Non respiravo piů.
Ombre guardano la chioma
ma non sanno le radici quanto vanno giů.
Rit.x2
Il mondo è una prigione, la tua libertà è all’interno,
un tempo, non so dove c’era il sole prima dell’inverno.
Uno come me batte i mulini a vento,
uno come me c’è grazie a cose che non vanno per il giusto verso.
Datti il permesso di sbagliare, vai.
Senza sentieri, come camminassi in mare.
Sarà tempo al tempo, cambierai le idee su ciň che dici:
il vento staccherà le foglie ma non strappa le radici.
Dopo dimmi che resisti al mare bro,
che non ti perdi,
questi nuovi artisti non parlano d’hip hop se parlano di “pezzi”.
Dice “meglio soli che male accompagnati”, pensi?
A volte male accompagnati è in compagnia di se stessi.
Devo darmi da fare appresso al dinero,
messi in cattività fra gabbie senza sbarre sotto un cielo nero.
Gambe in spalla, me ne andrei domani, “sul serio”,
E’ che non ho abbastanza palle per fregarmene davvero,
sclero appresso a un altro testo,
a un posto che non ho mai visto,
a volte quando scrivo, bevo, e il primo è il peggior vizio
dovrei darmi un tono, scegliere un lavoro e dirti che mi preme
mettere famiglia e dare in pasto i miei figli alle iene.
Bridge x2
Ho toccato il fondo.
Non respiravo piů.
Ombre guardano la chioma
ma non sanno le radici quanto vanno giů.
Rit.x2
Il mondo è una prigione, la tua libertà è all’interno,
un tempo, non so dove c’era il sole prima dell’inverno.
Uno come me batte i mulini a vento,
uno come me c’è grazie a cose che non vanno per il giusto verso.
Per il giusto verso x2
Un tempo c’era il cielo prima dell’inferno.
Per il “giusto” verso.
Orme enormi lascio ai passi dove metto il piede,
Muti, dirigono l’orchestra come gli conviene: a scene.
La neve sopra agli alberi suda,
se la carne č cruda la via che viene č nuda.
File di avidi hanno rami in mano,
marchiano le schiene a noi coi simboli,
profanano occhi limpidi ed un cielo ciano,
archetipi di un piano d’etere,
ogni legame so che lega me,
tu scindimi in molecole poi prega
anche stavolta regga a un’altra storta..
che quelli come me sai che se crollano collidono,
non č “una botta”,
vivono le notti come morti poi rinascono,
e se scrivono la notte sono fantasmi che parlano:
non darmi retta..
che posso dirti io?
darti dei consigli come se esistesse chi potrebbe dartene,
tu prega Dio, ditti cosa vuoi davvero e aspetta..
L’inverno arriva in fretta.
rit
Fra la vittima e il carnefice,
fra il bruco e la crisalide,
io rido nella valle delle lacrime..
Fra le alternative valide
fra il cerchio e la piramide,
a stile contro il fiume e le sue rapide..
Scrivo, passione e chirurgia per l’anima,
La penna č come un bisturi,
le cuffie lago canula,
la notte che mingravida
fa partorire stelle
sotto il segno dellacquario,
e bro, valgono quelle piů del sipario,
sembro il tuo contrario eppure siamo un po la stessa cosa,
guardaci: fuori dai cardini, fuori da sotto o sopra..
non ho bugie da venderti
né merda nel cervello,
solo primavera, estate, autunno e poi di nuovo inverno,
Sono io che parlo al vento di me stesso,
quanto cho messo,
sono il quadro di ciň che rifletti in me bro,
come il seme che si scalda sotto il freddo
E quando la neve si scioglie nutrimento freddo del tuo cuore secco.
Sono io, non il deciduo ma il sempreverde,
che per restare sveglio perde le foglie da sempre,
e ho un messaggio chiaro per la vostra delusione
questo inverno č una stagione non lo spegne il sole.
rit
Fra la vittima e il carnefice,
fra il bruco e la crisalide,
io rido nella valle delle lacrime..
Fra le alternative valide
fra il cerchio e la piramide,
a stile contro il fiume e le sue rapide..
La mia famiglia sa chi sono,
sa da dove vengo,
sa quanto ci credo in questo suono,
sa quanto ci spendo.
La mia famiglia mi conosce dentro,
perché ha fatto un puzzle del mio petto,
in ogni testo ce ne ho messo un pezzo.
La mia famiglia ha mille volti e un solo nome
e lo urla al cielo.
Sa che ho dato il sangue per tenerlo vero,
è fiera come Dio de me,
come chi da tutto e non perdona, lei,
sa che sopra il cuore c’ho la firma “Roma”.
La mia famiglia ascolta, c’ha la testa buona,
lei lo sa che questa musica gli parla
e che non solo suona.
Se ne sbatte di ogni moda perché sa che passa,
e ha ancora il cuore duro su rullante e cassa.
La mia famiglia abbraccia con la guardia alta,
e crede in me perché, bro, in me vede un fratello che mo ce l’ha fatta.
Zero Cristi e Zero Giuda,
brindo alla sostanza,
brindo alla parola nuda
e alla famiglia larga.
Rit.
E’ uno sguardo dentro al petto a dirti non sei solo,
è un sorriso che sa bene che non basta mai,
né dare il massimo per niente, né capirci al volo,
è quella mano che ti sveglia quando non ci stai.
Empatia, sinergia, stessi passi falsi, stessa scia,
E’ il magnetismo che ci incolla sulla stessa via.
Non è il sangue, non è il nome, non la dinastia.
La mia famiglia, la mia famiglia, la mia famiglia.
La mia famiglia sa che ho i dubbi in testa,
più di quanti crede,
e veste sporco perché sa quello che vede,
la mia famiglia ha sete e beve ciň che prova,
manda giù emozioni come droga,
vuole roba nuova,
la mia famiglia sta in coda,
in coma sopra le autostrade,
a ruota con i film,
nuota in mezzo a musiche dimenticate,
affoga quando pensa e respira quando vive,
e impara a respirare mentre attenta uccide
e intanto piange e ride.
La mia famiglia ha spine che non sono sue
e toglierle vuol dire sanguinare e mettere le tue,
lei giudica facile perché facile vive,
ma quaggiù vivere è facile
e quassù facile è dire.
La mia famiglia,
distingue fra il mago e l’illusionista
e mentre sposta le cose col pensiero intanto ci si impiglia.
Io la famiglia l’ho persa e riconquistata,
persa e riconquistata,
e adesso ho aperto le ciglia.
Rit.
E’ uno sguardo dentro al petto a dirti non sei solo,
è un sorriso che sa bene che non basta mai,
né dare il massimo per niente, né capirci al volo,
è quella mano che ti sveglia quando non ci stai.
Empatia, sinergia, stessi passi falsi, stessa scia,
E’ il magnetismo che ci incolla sulla stessa via.
Non è il sangue, non è il nome, non la dinastia.
La mia famiglia, la mia famiglia, la mia famiglia.
Di nostro in questo posto ci rimane nulla,
mi sentirei più a casa nella giungla.
Dice “Mezzo come butta?”,
Ho la lingua sempre asciutta
e un vaffanculo sempre sulla punta.
Quale Kundalini?
Tu sei Kunta e ridi?
Quest’Italia è la culla dei “comparini”.
In fila a spartirsi ogni cosa,
dal rap alla prosa,
baracca e burattini.
L’italia è una colonia di lobbisti, fissi,
è come una fottuta, lunga eclissi.
La scena è una colonia di affaristi, tristi,
si vende più coi dissing che coi dischi.
Regine nei castelli o ribelli?
bro, sembrano sbirri artisti coi manganelli.
Mo tutto ha l’aspetto di una colonia e tu scegli:
Voglio morire come Ned Kelly!
Rit.x6
Voglio morire come Ned Kelly!
Mi sento come Mr. K., ormai da un pezzo,
puoi chiamarmi Mr. Mezzo.
Sto al processo:
“non hai il flow di questo o la spocchia di quello”
Bro grazie, è già un successo.
Cammino poi mi guardo attorno,
vedo sbirri,
due secondi poi già corro:
“Scappa, billy, scappa!”
Vedrai se alla fine non mi trasformo:
Kafka.
Vivono di regole e non posso rispettarle,
invadono parole pronti per colonizzarle e farle loro.
Come per comprarle,
ti guarderanno storto se provi a utilizzarle di straforo.
E a furia di colpi diventi sbirro, dillo:
sognavi divise con manganelli.
Io prenderò i colpi ma starò zitto, zitto:
Voglio morire come Ned Kelly!
Ritx6
Voglio morire come Ned Kelly!
System Error,
Guess Whos Back,
Mezzo è il nome,
Man in black nel rap,
sparo a alieni col vocoder pronti allinvasione,
Bang, rapper, bang clone di un clone da serra,
k passa il neuralizer, che mi scordo tutta sta merda..
Vengo dritto dal futuro, a cazzo duro, a dirti è scuro giuro,
tassicuro, vivi dentro un buco con un tubo al culo,
pronto ad impedirlo? Parlo come a un figlio
Ho i migliori consigli, il migliore consiglio?
Ucciditi stronzo coniglio..
Pyongyang state of mind,
voglio porvi fine,
wrong time, sogno larmageddon e luomo per concime..
getto questi usa e il loro usa e getta dalla testa,
tutte quelle stelle strafatte di strisce abbestia..
Ah! dicono bene va bene ma bene non va se le scene di queste città sono piene
Di alieni di scemi strapieni di mediocrità, di bandiere e di numeri, fiere di stupidi fieri
Che superi solo coi numeri e i numeri veri li superi solo se accedi agli schemi sinceri di stupidità!
System Error, Via matrix, e opzioni binarie,
Dai, Sparaflasho la mia testa ti voglio scordare,
Sai, Ho una festa questa sera e una cosa da fare,
..scopare!
System Error,
Io che aspetto il peggio pronto al meglio,
Sogno il meglio con il cuore
e trovo il peggio colluccello
System Error,
Insegnami a scappare dal cervello,
forse scopo la sfortuna,
viene sempre sul più bello..
System Error,
Quale 808 tu sei un pacco,
Ti vedo e leggo rapper not found 404,
Vengo per giustizia a mettere a posto le cose,
Mezzo ha un morso feroce, tu sei un morto precoce..
Io vedo rari temi,
Tu vedi temerari
Tu vedi tali geni,
io vedo geni tali,
Sono sposati con la musica, e amanti col denaro,
Sti prosciutti, resistono un par danni e divorziano tutti..
System error perché siamo fottuti,
con i sogni incompiuti,
siamo numeri in tubi,
siamo cubi di rubik,
senza più un cazzo di piano,
e culo e bocca ben cuciti dentro il centipede umano,
sorridi! Fatti un selfie, anzi aspetta,
posa il cellulare ho una nuova macchinetta,
devi puntare e premere per bene questo tasto fallo in fretta,
Perfetta!
System Error,
Io che aspetto il peggio pronto al meglio,
Sogno il meglio con il cuore
e trovo il peggio colluccello
System Error,
Insegnami a scappare dal cervello,
forse scopo la sfortuna,
viene sempre sul più bello..